Emissioni di metano provenienti dal suolo

 Il permafrost è un terreno dove il suolo è perennemente ghiacciato o comunque, da almeno 2 anni (non per forza deve presentare ghiaccio superficialmente).

Esso è presente in circa 1/4 della superficie dell'emisfero settentriaonale del mondo, quindi una quantità enorme.

Nelle zone meno fredde, in alcuni periodi dell'anno tende a sciogliersi superficialmente. 

Descrizione

Il permafrost può arrivare nelle zone più fredde del pianeta a una profondità di 1500 m sottoterra, (permafrost formatosi dall'ultima glaciazione avvenuta 10 000 anni fa). Al disotto di tale profondità esso non è presente in nessun posto, in quanto non lo permette il calore generato dalla Terra.

Il permafrost forma una specie di ombrello congelato che separa la parte esterna da quella interna.

Generalmente il metano presente sottoterra, se trova fratture nel terreno, risale e si disperde lentamente nell'atmosfera; mentre il permafrost blocca tale risalita e lo fa accumulare sotto di esso.

In caso di scioglimento del permafrost, il metano tende a risalire e a disperdersi nell'atmosfera (ricordo che il metano ha un effetto serrà 23 volte maggiore della CO2, ma resta nell'atmosfera solo 10 anni, prima di decomporsi in CO2) secondo la reazione: 

CH4 + 2 O2    CO2 + 2 H2O

Vista la notevole superficie terrestre coperta da permafrost, se anche una piccola percentuale di esso, presente nelle zone meno fredde, si sciogliesse velocemente (come sta già accadendo in Siberia), il metano liberato aumenterebbe notevolmente l'effetto serra con il conseguente innalzamento della temperatura.

L'aumento della temperatura permetterebbe lo scioglimento del permafrost anche nelle zone più fredde, con una notevole emissione di metano che farebbe aumentare ulteriormente la temperatura e così via.

(Ricordo che: il Pianeta Venere, che ha una notevole presenza di CO2 nell'atmosfera, nella parte esposta al Sole, ha una temperatura superficiale superiore ai 450°C).

Considerazioni

Le stime sulla quantità di metano emesso dal permafrost nel suolo e dai fondali oceanici, si stima che abbia un effetto serra che si aggira intono al 12 % delle emissioni umane.

Essendo che, tale metano verrà convertito in CO2 entro 10 anni, la sua incidenza è dello 0,5% rispetto alle emissioni dell'attività umana (quindi trascurabili).

Se la temperatura atmosferica aumentasse, le emissioni potrebbero essere enormemente superiori.

La quantità di idrati di metano (clatrati) presenti è pari a 5 M km3 di gas, pari a 4 volte tutte le riserve di combustibili fossili conosciute che sono pari a 1.15 M km3 di gas equivalenti.

Le emissioni di metano attuali non destano preoccupazioni.