Prima che la forza di gravità potesse diventare sensibile, è stata la forza elettromagnetica a innescare la formazione dei nuclei delle stelle e dei pianeti.
La formazione del Sistema Solare sembra un enigma già risolto di cui non valga la pena parlare, ma invece scopriremo che ciò che é avvenuto è un pò diverso da come ce l'hanno raccontato.
Facciamo un breve riepilogo di come la scienza afferma che sia nato il sistema solare.
In origine c'era una Supernova (una stella di grande massa) che durante la sua vita consumò buona parte del suo combustibile nucleare (H ed He) sintetizzando una buona parte degli elementi del Sistema Periodico degli Elementi (specialmente quelli fino al Ferro).
Quando la forza di gravità non fu più in grado di bilanciare la forza di repulsione dovuta alla fusione nucleare, la Supernova esplose rilasciando nello spazio gli strati esterni e lasciando al centro una stella nana di neutroni.
La grande nube che ne derivò, espandendosi, si raffreddò.
Nella nube di gas si formarono le stelle per attrazione gravitazionale delle polveri.
La rotazione del gas intorno alla stella appiattì il disco di gas e su quest’ultimo si formarono i pianeti, anche qui, grazie all’attrazione gravitazionale delle polveri.
Il restante gas interplanetario fu spazzato via dal vento solare.
Quindi, secondo la teoria attuale, sarebbe stata la forza di gravità tra le polveri a formare le stelle e i pianeti.
I seguenti problemi sono spiegati perfettamente tramite la nuova teoria magnetica.
Citiamo anche altri problemi presenti, di cui però non daremo spiegazione perché ancora poco compresi o dovuti ad altri effetti successivi alla formazione del sistema solare.
Nella mia "Teoria Magnetica" sostengo che la formazione del sistema solare non ha avuto inizio grazie alla forza di gravità, ma essa è intervenuta solo successivamente.
Premettiamo che la "Forza di Gravità" è una forza con le seguenti caratteristiche:
Nel disco di gas e polveri, le particelle non riuscivano ad aglomerarsi perché, la debole forza di gravità si annullava, in quanto, le particelle venivano attratte reciprocamente da tutte le direzioni.
Se anche ci fossero state delle masse di discrete dimensioni (1 km), che viaggiavano vicine, difficilmente si sarebbero unite in un'unica massa, in quanto la forza di gravità risulta ancora troppo piccola.
Facciamo un esempio di 2 asteroidi a forma di cubi dal diametro di 1000 m che passano uno accanto all'altro a una distanza di solo 1 m (un millesimo del loro diametro) e con una piccola velocità relativa di 1 m/s.
Essi pur restando uno accanto all'altro per circa 15 minuti, il tempo del sorpasso, la loro forza di gravità non sarebbe stata sufficiente ad avvicinarli e farli unire.
Visto che le forze gravitazionali non potevano essere abbastanza intense da permettere la formazione di stelle e pianeti, quale forza è intervenuta?
Se noi analiziamo il centro del nostro pianeta, ci accorgiamo che esso contiene metalli ferromagnetici:
Simbolo | Nome | Densità |
---|---|---|
Fe | Ferro | 7900 kg/mc |
Ni | Nichel | 8900 kg/mc |
Co | Cobalto | 8900 kg/mc |
L'effetto fotoelettrico è il fenomeno fisico caratterizzato dall'emissione di elettroni da una superficie, solitamente metallica, quando questa viene colpita da una radiazione elettromagnetica, ossia da fotoni, aventi una certa lunghezza d'onda (e quindi frequenza). (Wikipedia)
Queste sono le lunghezze d'onda necessarie per strappare un elettrone a un atomo dei seguenti metalli:
Simbolo | Lunghezza d'onda |
---|---|
Fe | 268 nm (UV ionizzato) |
Ni | 252 nm (UV ionizzato) |
Co | 25x nm (circa uguale ai precedenti) |
Data una fonte di radiazioni di raggi UV; abbiamo l'estrazione di elettroni da particelle dei suddetti metalli, che si magnetizzano (tale fonte è la stessa che dà origine alle galassie).
Per induzione elettrostatica, una particella di metallo carica positivamente (per aver perduto un elettrone tramite effetto fotoelettrico), può attrarre un'altra particella di metallo.
Dall'immagine possiamo vedere come un campo magnetico attrae la limatura di ferro. Tale campo è notevolmente più forte della forza di gravità ed è quello che agisce per primo nella formazione dei sistemi solari.
L'intensità della forza magnetica (o meglio: elettromagnetica) è notevolmente superiore a quella gravitazionale.
Per far capire quanto è intensa la forza magnetica basta fare un semplice esempio:
prendete una calamita e fategli attrarre (e attaccare) dei pezzi di metallo (es: chiodi come nell'immagine accanto);
ebbene: quella piccola calamita sta avendo una forza (a livello locale, dove si trovano calamita e chiodi) superiore a quella dell'intero nostro pianeta (la Terra).
La Terra attrae i chiodi verso il basso e la calamita verso l'alto.
La calamità ha una forza di attrazione molto più intensa di quella dell'intera Terra, quindi li tiene attaccati a se, senza farli cadere.
Se poi vogliamo fare un paragone quantitativo preciso, possiamo vedere, nella seguente tabella, dove la forza (interazione) elettromagnetica è 1036 volte più intensa di quella gravitazionale (a parità di distanza d'azione)
Se guardiamo la Tabella Periodica degli Elementi, ci accorgiamo che gli elementi ferromagnetici sono principalmente: Fe, Co e Ni; elementi sintetizzati dalla supernova e che costituiscono il nucleo della Terra.
E' stata la forza magnetica a iniziare la formazione di stelle e pianeti, in quanto essa è molto più intensa (forte) della forza di gravità e riesce a tenere saldamente unite, anche particelle molto piccole.
Non si esclude che si sia potuta formare anche della magnetite (Fe3O4) che, sulla Terra si ottiene per reazione dell'ossido di ferro con acqua, liberando idrogeno; può darsi che nello spazio ci siano stati le condizioni per poterla formare.
La formazione del Sole sarà avvenuta con le seguenti modalità:
Al contrario di quello che si pensa, quando i pianeti stavano finendo la fase di crescita magnetica e avevano già iniziato quella gravitazionale, la superficie dei pianeti si andò raffreddando, permettendo solo un parziale e lento rimescolamento degli elementi.
Solo le zone vulcaniche portavano in superficie gli elementi interni del mantello.
I pianeti crescevano di dimensione e la superficie esterna era solida (crosta terrestre), ma all'interno del Pianeta, le elevate pressioni e la rotazione del nucleo mantennero calde le zone interne.
La rotazione del nucleo metallico creò il campo magnetico che ha protetto i pianeti dagli effetti del vento solare.
Solo Mercurio, essendo molto vicino al Sole, non ebbe il tempo di trattenere abbastanza gas (che furono spazzati via troppo velocemente).
Di cosa sia composto il nucleo di Giove è ancora un mistero, malgrado la sonda Juno scansioni Giove sin dal 5 luglio del 2016.
E' probabile che l'iniziale nucleo di ferro si sia mescolato con gli altri elementi, viste le alte temperature e pressioni presenti; così come è avvenuto in modo ancora più accentuato nel Sole,
in cui il nucleo ferroso è stato fuso e diffuso dalle reazioni termonucleari.
La mia teoria sostiene che: l'iniziale nucleo ferroso abbia permesso al pianeta di crescere, nelle prime fasi, attraendo particelle ferromagnetiche, poi, quando la massa aumentò, così come la forza di gravità, incrementò la sua massa attraendo i vari gas.
Essendo il primo pianeta dopo quelli rocciosi, gli ha permesso di assorbire la maggior parte del gas allontanato dal Sole, diventando difatti il pianeta più grande del sistema solare.
Il nucleo di Giove è circa 14 volte più grande di quello della Terra.
Giove ha il campo magnetico più potente tra i pianeti del sistema solare.
Questo conferma ulteriormente che, avere un intenso campo magnetico, permette una veloce crescita e di assorbire più materia rispetto agli altri pianeti.
Ricapitolando, posso dire che, le fasi della formazione di un sistema solare sono le seguenti:
Questa teoria che ho sviluppato (By Alessandro Pulvirenti), risulta essere coerente con:
NB: la presenza di asteroidi di tipo M (metallici) è dovuta alla fascia degli asteroidi, argomento molto interessante trattato a parte.