La Teoria della Relatività di Eintein è stata sempre difficile da comprendere, perché trattava argomenti di cui non avevamo evidenza nella vita normale.
Che ci fosse qualcosa di strano, che non si riusciva a comprendere, è sempre parso a chiunque; ed infatti Einstein è stato considerato il più grande scienziato di tutti i tempi, proprio perché riusciva a capire cose che anche per gli altri scienziati risultavano di difficile comprensione.
Siamo sicuri che Einstein non si sbagliasse?
Direte voi che nell’ultimo secolo ci sono state migliaia di esperimenti che confermano tale teoria, ma io vi rispondo che basta un solo caso contrario per dimostrare l’infondatezza di una Teoria.
Il motivo per cui le Teoria della Relatività di Einstein (Ristretta e Generale) sono sempre state considerate corrette, risiede nel fatto che: ogni volta che c’è un caso che le contraddice, si è pensato che fosse dovuto a fenomeni e forze ancora sconosciute (materia oscura, energia oscura).
Faccio un semplice esempio: è come se dicessimo che il nostro pianeta Terra ha una superficie composta interamente di terra e non di acqua/mare. Un satellite che osservasse la Terra dallo spazio, con una risoluzione di 1 kmq potrebbe sondare l’ntera superficie e confermare questa teoria ben 150 milioni di volte (pari ai kmq di terre emerse), mentre nei 350 milioni di casi in cui trovasse l’acqua, si direbbe che è dovuta a delle nuvole piene di acqua o a qualche altra scusa.
Andiamo più nel dettaglio:
Se lo spazio si curvasse realmente, le traiettorie sarebbero altre e non quelle osservate.
Tornando alla Teoria della relatività ristretta di Einstein, essa si basa su due postulati:
Per dimostrare che tale teoria è sbagliata, bastera soltanto applicarla e vedremo che essa entrerà in contraddizione da sola.
Una Teoria che si auto-contraddice è automaticamente falsificata/confutata.
Quello che andremo a contraddire è il secondo postulato che inoltre dice che la massima velocità raggiungibile è quella della luce nel vuoto.
Questo postulato ha come conseguenza il fatto che il tempo non sia una grandezza assoluta, ma relativa al moto del corpo (velocità relativa).
E’ un classico il "paradosso dei gemelli".
Uno restasulla Terra e l’altro viaggia alla velocità prossima a quella della luce; quando quest’ultimo torna, si accorgono che il tempo è passato in modo diverso per ognuno.
Tale esempio è stato verificato utilizzando degli orologi nucleari, tenendone uno sulla Terra e l’altro o su un aereo, o su un satellite che ruota intorno alla Terra.
L’orologio sul corpo che si muove velocemente, ha una dilatazione dei tempi e quindi scorre più lentamente. I risultati sembrano confermare la Teoria di Einstein.
Il fattore di lorentz indica di quante volte è maggiore il tempo del gemello sulla Terra rispetto a quello in moto con velocità prossime a quelle della luce.
Legenda:
t: tempo in anni;
v': velocità in rapporto alla velocità della luce (cioè con c come unità);
s: spazio percorso in anni luce;
y: fattore di Lorentz
Da questi calcoli si vede che (valori evidenziati): un corpo che viaggiasse per un anno, al 99% della velocità della luce,
percorrerebbe una distanza pari a 0,99 anni luce; con un fattore di Lorentz pari a 7,09; questo vuol dire che:
per ogni anno di viaggio, al gemello sulla Terra passano poco più di 7 anni.
Oppure, si può dire che per un anno passato sulla Terra, al gemelllo che viaggia nello spazio passano solo 0,14 anni.
Guardando il lato destro della tabella, abbiamo le seguenti colonne:
Legenda (d):
t': tempo in anni percepito sull'astronave che viaggia a velocità relativistiche;
v(p): velocità percepita sull'astronave;
Non si è mai parlato di ciò che percepisce la persona che è sull'astronave.
In base al primo postulato: per la persona sull'astronave, non vedrebbe nessun cambiamento delle leggi della fisica, in quanto in un sistema di riferimento inerziale.
In realtà esso vedrebbe l'astronave viaggiare nello spazio a 7 volte la velocità della luce! (fattore di Lorentz).
Per ogni secondo che passa, vedrebbe che l'astronave percorre uno spazio paria quello percorso dalla luce in 7 secondi!
Continuando i calcoli nella tabella, per velocità sempre più prossime a quelle della luce, si vede che: per velocità pari a 0,999 c (99,9%) la velocità percepita sull'astronave è pari a oltre
22 volte la velocità della luce!
Da questo ne consegue che:
mentre per una persona sulla Terra, la massima velocità che osserva è pari a quella della luce,
per una persona abordo dell'astronave, non esiste una velocità limite, ma può viaggiare molte volte più veloce della velocità della luce.
Dalla Terra, anche l'energia consumata per accelerare l'astronave, sembrava essere esponenziale, man mano che ci si avvicinava alla velocità della luce;
in realtà, guardandola da sopra l'astronave, la velocità continua ad aumentare linearmente.
La Relatività Ristretta di Einstein è sbagliata (e anche quella Generale come ho già dimostrato).
Ne consegue quanto segue: