In questo articolo risponderò a un altro gruppo di domande sull'Universo e parlerò ancora della Relatività Generale di Einstein
Elenco delle domande a cui risponderò:
In questa trattazione ci saranno molti calcoli e formule, quindi, per i non addetti ai lavori conviene che guardino il video introduttivo; quello di approfondimento è più adatto agli esperti che non si accontentano delle parole.
Il redshift è lo spostamento verso il rosso delle righe di emissione degli elementi.
Secondo la scienza ufficiale, il redshift della luce può essere attribuito a tre cause, elencate qui in ordine crescente d'intensità:
La terza causa del redshift (espansione dell'Universo) è quella che contesterò.
Secondo la mia teoria, la luce perde energia emettendo un quanto di energia per ogni oscillazione, questo quanto è pari a 9,2031018 * 10-33 eV e può essere attribuito all'emissione di una particella.
Quando due fotoni con diverse frequenze d'onda percorrono la stessa distanza, perdono la stessa percentuale di energia. Ciò accade perché un fotone ad alta frequenza oscilla più volte durante lo stesso percorso, emettendo un'energia assoluta maggiore ma una stessa percentuale di energia.
Dato che la massa è energia, se la massa genera la forza di gravità, anche l'energia dovrebbe farlo. Considerando che si suppone che la forza di gravità sia mediata dai gravitoni, questa perdita di energia potrebbe essere causata dall'emissione di gravitoni.
Secondo questa teoria: i fotoni emettono un gravitone ogni volta che percorrono una distanza corrispondente alla loro lunghezza d'onda, determinando così una diminuzione dell'energia e quindi un aumento della loro lunghezza d'onda (redshift).
Siccome l'elemento più abbondante nell'Universo è l'Idrogeno (H), useremo una sua radiazione alfa caratteristica che è di 656,281 nm.
Grandezza | Unità | Valore | Descrizione |
---|---|---|---|
Distanza percorsa | Mpc | 1 | pari a 3,26 Myl (milioni di anni luce) |
Lunghezza d'onda iniziale | nm | 656,281 | Radiazione alfa dell'Idrogeno (H) |
Lunghezza d'onda finale | nm | 656,431 | si è allungata perdendo un pò di energia |
Energia iniziale | eV | 1,889194 | |
Energia finale | eV | 1,888761 | |
Energia persa | eV | 0,000433 | (% 0,0229) Un neutrino ha un'energia intorno a 1 eV |
L'energia persa attraversando oltre 3 milioni di anni luce di spazio, è davvero piccola anche in % (0,0229);
da questo ne consegue che la luce può attraversare grandi spazi nell'Universo restando quasi costante energeticamente.
La curva dei raggi luminosi adesso ha una spiegazione semplice.
I raggi luminosi si curvano perché vengono attratti dalla forza di gravità degli oggetti massicci, in quanto anche loro emettono gravitoni e quindi sono soggetti all'attrazione gravitazionale.
Essendo che i fotoni emettono pochi pacchetti di gravitoni rispetto alle masse, ed essendo molto veloci (viaggiano alla velocità della luce) la curva si evidenzia solo in presenza di grandi masse.
Questa è la curvatura che dovrebbero avere le radiazioni, nel caso in cui la Relatività Generale di Einstein fosse vera.
Ne consegue che non è lo spazio a piegarsi, come fantasiosamente Einsten aveva pensato, ma è l'effetto dei gravitoni a curvarli.
Il principio di conservazione dell'energia è inviolabile.
Nella Relatività Generale di Eistein chi cede l'energia, che un asteroide acquisisce, quando viene attratto da un pianeta?
L'energia cinetica dell'asteroide da dove viene?
L'energia potenziale è solo uno stratagemma per giustificare un modello teorico sbagliato.
Disegno dell'Universo
Secondo la scienza attuale, l'Universo avrebbe un raggio r = 47 Gyl (Miliardi di anni luce) e quindi un diametro d = 94 Gyl.
In genere però, la grandezza dell'Universo e delle galassie più lontane, non viene indicata come intervallo di spazio, ma come distanza nel tempo.
Così facendo l'Universo sarebbe vecchio di circa 13,7 Gy (Miliardi di anni) e le prime galassie sarebbero nate circa mezzo miliardo di anni dopo.
Chiaramente questo è sbagliato e lo dimostrerò.
UDFj-39546284
Prendiamo i due oggetti celesti più lontani mai osservati (reperibili tramite il catalogo NED: http://ned.ipac.caltech.edu/ ),
i quali hanno un Redshift di 11,9 e vediamoli nel dettaglio.
Grandezza / nome | Unità | Valore | Descrizione |
---|---|---|---|
UDF12 39546284 (UDFj-39546284) | z | 11,9 | Sorgente di raggi gamma più lontana |
UDF12-3954-6285 | z | 11,9 | Galassia più lontana |
Lunghezza d'onda iniziale dell'H | nm | 656,281 | energia iniziale 1,8892 eV |
Lunghezza d'onda finale | nm | 8466 | nella banda dell'infrarosso |
Energia iniziale | eV | 1,8892 | |
Energia finale | eV | 0,1464 | |
Energia persa | eV | 1,7427 | pari al 92,25 % |
Distanza | Gyl | 36,4 |
Grandezza / nome | Unità | Valore | Descrizione |
---|---|---|---|
Radiazione di fondo | mm | 1,9 | da 1 mm in poi siamo nella banda delle Onde radio |
Energia iniziale | eV | 1,89 | supponendo che provenga da energia necessaria a formare i nucleoni |
Energia finale | eV | 0,000653 | pari allo 0,0345 % |
Distanza | Gyl | 113,5 | considerando solo il picco di ricezione della CMB |
La radiazione di fondo dovrebbe indicare la posizione in cui si sta formando l'idrogeno che avvolge l'intero Universo.
Il valore di maggiore intensità si situa a λ = 1,9 mm che corrisponde a una distanza di 113,5 Gyl .
Grandezza / nome | Unità | Valore | Descrizione |
---|---|---|---|
Lunghezza dell'onda radio | km | 12756 | Diametro della Terra |
Energia finale | eV | 9,7 *10-14 | energia dell'onda radio |
Distanza | Gyl | 624 | Max distanza da cui percepiamo la radiazione dell'H |
Ipotizzando che l'onda radio più lunga che possiamo percepire è quella pari al diametro della Terra;
la massima distanza che possiamo scrutare nell'Universo è superiore alla dimensione attuale del raggio dell'Universo.
Grandezza / nome | Unità | Valore | Descrizione |
---|---|---|---|
Energia iniziale | eV | 1,889 | supponendo che provenga dall'H |
Energia finale | eV | 10-32 | pari all'energia dell'ultimo gravitone che emetterà |
Distanza | Gyl | 1060 | Da oltre questa distanza, non possono arrivarci i fotoni emessi dall'H a 653 nm |
Se l'Universo sta crescendo, a noi potrebbero giungere fotoni emessi dall'H che si trova a una distanza max di 1060 miliardi di anni luce.
Siccome le ultime oscillazioni di tale radiazione, avrebbero lunghezze d'onda pari a 10 Gyl (miliardi di anni luce) noi non li potremmo mai percepire.
Le radiazioni elettromagnetiche emesse dagli oggetti celesti (stelle, pulsar...), possono percorrere grandi quantità di spazio ed essere rilevate dai nostri telescopi.
In base alle bande dello spettro utilizzate dai telescopi, tali oggetti possono essere visti anche se si trovano a grandi distanze.
Nell'immagine viene indicata la distanza max che si può trovare un oggetto celeste che emette una data radiazione.
La radiazione di fondo dello spazio (CMB), che si trova nelle microonde, non sapendo a quale energia è stata emessa, non possiamo determinanrne la distanza. Se ipotiziamo che sia stata emessa dalla radiazione Alpha dell'H, la distanza sarebbe di 114 Gyl; se invece è stata emessa ad altissima energia, la massima distanza prevista è di 600 Gyl.
Le domande che hanno ricevuto una risposta sono:
By Alessandro Pulvirenti (01/05/2019) valori aggiornati il 31/01/2021
Facciamo l'avvocato del diavolo sollevando vari dubbi:
La distanza degli astri dipende dal redshift z secondo questa equazione.
A parità di spazio percorso, due radiazioni a diversa frequenza d'onda, perdono la stessa percentuale di energia e quindi hanno lo stesso redshift.
Il redshift è indipendente dalla frequenza del fotone considerato.
Es: se due fotoni, uno con frequenza doppia dell'altra (e quindi con energia doppia): il primo, oscillando il doppio delle volte rispetto al secondo, per il medesimo tragitto, emette il doppio di energia in valore assoluto, e quindi la stessa percentuale di energia.
La legge di Hubble aveva dei problemi intrinsici:
La radiazione cosmica di fondo (CMB) ha un redshift z = 2900, questo equivale a una distanza pari a 42230 Gyl,
I corpi celesti più lontani osservati (con z = 11.9) superano di 12 volte la velocità della luce.
Per ovviare a questa assurdità, si è ipotizzato (anzi affermato) che tale velocità era dovuta all'espansione dell'Universo, quindi era lo spazio che si dilatava.
Si cercò di limitare la linearità della Legge di Hubble utilizzando la Relatività di Einstein, complicando ulteriormente la situazione.
La legge di Hubble è stata verificata e viene considerata corretta per valori di redshift minori di 1.
Se confrontiamo la legge di Hubble con la 1a legge della realtà in questo intervallo di redshift, vediamo che le distanze che otteniamo sono approssimativamente uguali.
Per redshift maggiore di 1, dalla legge di Hubble si ottengono valori eccessivamente alti.
Il corpo celeste più lontano osservato (z = 11.9) con la legge di Hubble lineare (senza correzioni) disterebbe oltre 170 Gyl (miliardi di anni luce), mentre con la mia legge risulta essere di 36,4 Gyl.